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Correva l'anno 1833,

quando sul finire del mese di Marzo un Venerabile Religioso dell'Inclito Ordine di S.Francesco portò nell'Oratorio Salvi l'immagine in tela rappresentante la B.Vergine del Buon Consiglio,
che da quell'epoca in poi si è sempre e costantemente venerata con culto speciale in questa Chiesa.
l'ottimo religioso così favellò:

" Questa Immagine la ricevetti da una Monaca, (e ne declinò il nome che non si ricorda) la quale trovandosi in fine di vita, e mentre dal suo letto di morte colla mano scarna e tremante e colle lagrime agli occhi me la consegnava, così mi disse: Questa è una copia pregiata e fedele della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, che ha toccato il suo originale.
Sono molti anni che la posseggo e gelosamente la custodiva presso di me nella remota mia cella; da Essa ho ricevuto molte grazie e consigli, e qui sul finir della mia vita un interno sentimento mi agita e mi commuove, e pare che una voce arcana mi dica che Essa vuol essere pubblica mente venerata E il dolore più vivo ed intenso da cui mi senta trafiggere il cuore è quello di dovermi staccare da questo prezioso tesoro, quantunque la fede mi assicuri che potrò vagheggiarla viva ed immortale là su in cielo - Non potendo quindi resistere al misterioso impulso che mi sento nell'animo, la consegno a voi che del continuo viaggiate, e vivamente vi prego che procuriate di collocarla in qualche Chiesa alla pubblica venerazione.
Così mi disse con accento appassionato la venerabile sposa di Cristo e morì.

"Sono ormai diciotto anni, seguitò a dire il buon Religioso, che la ricevetti da quella Santa Monaca, e d'allora in poi l'ho sempre portata meco nelle mie pellegrinazioni;
un'altra volta ho voluto che Essa tocchi l'Originale di Genazzano,
Allorquando il buon Francescano portò qui la lodata Immagine e venne a depositarla nell'Oratorio erano presenti cinque persone (3) alle quali sto periodo di tempo, sapendosi che era depositario di questa immagine, mi è stata più volte chiesta con insistenza da molte persone rispettabili per col locarla in templi sontuosi; ma devo dire che non mi sono mai sentito ispirato dalla Madonna, alla quale ogni volta mi raccomandava, di aderire alle reiterate istanze che mi venivano fatte.
Finalmente, sentendomi io pure vicino agli ultimi miei giorni, mi sono consultato con Maria e, quasi direi, una misteriosa ispirazione mi ha additato esser qui il luogo ove Ella vuol mettere sua di mora, e che è in seno a questa frazione di popolo dov'Ella vuole regnare sovrana. "Io ho resistito ed ho, per così dire, fatto violenza a me stesso;
ma osservate imperscrutabile consiglio della divina Provvidenza! Sapendo io che questa Frazione di popolo, sebbene appartenente al la Diocesi di Bologna, pure è da tempo spiritualmente governata dal Rettori parroco di Reno Modenese, ho creduto mio dovere portarla in quella Chiesa, nonostante che ne fossi stato più volte sconsigliato dal giovine Contri Luigi, il quale invece mi andava pregando di portarla senz'altro in quest'Oratorio Presentatala infatti a quel buon Parroco D,Sante Pignatti con preghiera di volerla collocare sopra qualche altare, il credereste? Quell'ottimo sacerdote a tale esibita è rimasto sorpreso, perplesso, e dopo un momento dì silenzio in cui parve ascoltasse la voce della propria coscienza, mi ha risposto: Sentite frate Giovanni, io crederei fosse meglio chela portaste nell'Oratorio Salvi a Reno Centese.
"A tale suggerimento mi sono sentito inondare il cuore di una indicibile gioia, e senza aggiungere parola alcuna, mi sono tosto recato qui da voi - Ed è in questo splendido Oratorio che deposito questa preziosa Immagine; collocatela sopra qualche altare e qui Maria SS. dischiuderà una fonte perenne di grazie e di benedizioni; da Essa otterrete lumi e consigli nei vostri bisogni, e vedrete che in un tempo non lontano saranno coronati i secolari ed ardenti desideri di questi terrazzani, d'essere cioè eretti in parrocchia separata e indipendente." Così disse il venerando Francescano nel depositare sull'altare di S.Giuseppe, dal lato dell'Evangelo, la Sacra Immagine, e con accento di commozione e lagrimando vivamente la raccomandava al custode dell'Oratorio Zuffi Lorenzo - Immantinente si sparse la lieta novella, e tosto i giovani del paese pensarono di collocare convenientemente la Santa Immagine, onde farle dinanzi il mese di Maggio - Allora il giovane Guaraldi Gaetano Le costruì una piccola ancona di legno dipinta e sormontata dal nome di Maria, con due festoni di fiori ai lati del quadretto, e la sacra Effige fu posta sull'Altare di S.Giuseppe. Poscia sulla proposta del medesimo frate Giovanni, e coll'opera zelante e indefessa del Sacerdote Guaraldi D.Giovanni, coadiuvato da alcuni giovani, venne istituita una pia Congregazione, la quale in breve raggiunse un considerevole numero di aggregati, e che da principio fu tributaria di quella eretta sotto gli auspici della B.V. del Buon Consiglio di S.Spirito in Ferrara
I primi Collettori della detta pia Unione furono Contri Luigi e Zuffi Lorenzo,poi Zavatti Giuseppe e Contri Giacomo, in di Salvi Giuseppe e Contri Bartolomeo - Prodigiosi furono i progressi di questa pia unione, imperocchè in poco tempo si estese non solo ai paesi, circonvicini, ma eziandio ai lontani tanto che nel 1842, anno in cui questa Frazione fu eretta in parrocchia, si contavano quasi tre mila congregati con dodici Collettori - Oltre la pia pratica del mese di Maggio, si intraprese il canto dell'Ufficio della Madonna in ogni Domenica; indi fu istituita una solenne annuale festività nel giorno dell'Ascensione di N.S.G.C, preceduta da un triduo, nel quale accorreva all'Altare della Venerata Immagine una immensa quantità di devoti dei vicini e lontani paesi.
Tutto ciò fu causa che i terrazzani si entusiasmassero e sentissero il bisogno di staccarsi da Reno Finalese; perciò le persone più influenti e rispettabili del paese e specialmente i Sacerdoti Balboni D.Odoardo, Balboni D.Filippo e Guaraldi D.Giovanni col validissimo appoggio di Mons. Arciprete di Cento D.Pietro Franchi, in cominciarono le prime e più opportune pratiche per erigere questa Frazione in Parrocchia. Staccate, come si disse, nel 1822 dalla Diocesi di Modena questa e la frazione di Casumaro, era naturale che sua Em.za Rev.ma il Cardinale Oppizzoni pensasse al modo di provvedere almeno di una Chiesa la numerosa popolazione delle anzidette due Frazioni - E, approfittando dell'occasione in cui Sua Maestà Francesco I.° Imperatore d'Austria venne a Modena nel 12 Luglio 1825 a far visita al cognato di lui il Duca Francesco IV.° d'Este, il sudd.° Emm.° Cardinale si recò a Modena e impegnò Sua Maestà Imperiale presso sua Altezza il Duca, perchè questi gli cedesse la Chiesa di S,Lorenzo di Casumaro, posta negli stati Estensi, a pro della numerosa popolazione Centese poco prima acquistata, e l'ottenne; ma per ragioni, che qui non occorre accennare, la cessione non si potè effettuare che nel 28 Ottobre 1839. Fu poi nella circostanza in cui Sua Em.za Rev.ma il Cardinale Oppizzoni venne nel giorno 22 Settembre 1841 a prendere possesso della Chiesa di Casumaro, che si recò pure a visitare l'Oratorio Salvi ed a rilevare la posizione e conformazione del villaggio. Quell'Inclito Porporato col suo numeroso seguito, quale s'addice ad un principe, fu solennemente ricevuto dal Clero delle parrocchie circonvicine, ed entusiasticamente festeggiato dal popolo plaudente - Visitato l'Oratorio, si mostrò soddisfattissimo; inteso poscia come i capifamiglia, e particolarmente i Signori Balboni Galeazzo, Contri Paride, Guaraldi Francesco, Genesini G.Battista, Salvi Luigi e Baruffaldi Vincenzo, fossero disposti a contribuire con tutte le loro forze per l'acquisto dell'Oratorio; com preso pur le offerte del Sig. Gaetano Salvi di cedere l'Oratorio stesso per circa la metà del costo; del sig. Balboni D.Odoardo di fornire la nuova Parrocchia di Beneficio e del Sig. Balboni D.Filippo di ser vire gratuitamente per un quinquenio in qualità di Economo, lasciando le primizie a favore della Chiesa; commosso nell'udire come erasi divulgata la pietà e devozione verso l'Immagine della B. V. del Buon Consiglio, e come per lo zelo del Rev.do Guaraldi D. Giovanni si fosse estesa la devota pia Unione a Lei dedicata, partì, non senza lasciar sperare che sarebbero stati esauditi i voti di questi terrazzani. Il popolo lo salutò con entusiastici applausi, aspettando ansioso una risoluzione. E la risoluzione venne! Infatti con Decreto 18 Febbraio 1842 e comunicato il 17 Giugno dello stesso anno, Sua Em.za Rev.ma il Sig. Cardinale Oppizzoni degnossi erigere in Parrocchia questa Frazione - All'annunzio di sì consolante notizia gli animi esultarono, e il giorno 24, sacro alle glorie di S. Giovanni, fu con pompa straordinaria e solenne fe steggiato il tanto sospirato avvenimento. E intanto accrescevasi sempre più i1 culto e la devozione verso la Sacra Immagine di Maria del Buon Consiglio per le molte grazie e favori che del continuo dispensava a chiunque con viva fede si fosse presentato dinanzi a Lei; e si può asserire con tutta sicurezza che fino dal suo primo apparire in questo Villaggio aperse qui una fonte perenne di grazie, che tuttora trascorre a beneficio di coloro che pietosamente la invocano (4) E testimoni irrefragabili ne sono i ricchi doni ed i voti che da ogni parte, e da ogni ceto di persone a Lei si offrono; testimoni le innumerevoli vi site di devoti d'ogni età, sesso e condizione, i quali da limitrofi e lontani paesi accorrono del continuo a visitarla. Era quindi necessario esternare e rendere più solenne il culto alla Venerata Immagine; perciò nel 1843, affine di poterla recare in processione e benedire con Essa le campagne, colle generose offerte dei fedeli Le si fece costruire la bellissima Fioriera che si conserva ancora - Opera questa dell'intagliatore Magagna, dell'indoratore Martinelli e delle fioraie sorelle Atti figlie dell'Accademico Dottor Luigi, tutti di Cento. Il sacerdote D.Odoardo Balboni alla sua morte avvenuta nel Dicembre 1847, mantenne la fatta promessa, ed oltre alcuni pii legati di messe, lasciò due fondi stabili, l'uno come Beneficio parrocchiale e l'altro pel culto della Chiesa e per sussi diare i poveri della Parrocchia Visto poi che l'Oratorio era insufficiente ai bisogni della crescente popolazione quegli Amministratori Parrocchiali pensarono al modo di provvedere; e delle due massime, l'una di conservare intatto l'Oratorio già acquistato e costruire invece una nuova Chiesa in posizione più adatta, e l'altra di ampliare l'Oratorio medesimo, fatalmente prevalse quest'ultima. E si deve proprio chiamarla un idea fatale; perchè non si pensò che i ripieghi non possono mai riuscire perfetti, e che, ampliando l'oratorio per la sua ubicazione, si rendeva impossibile ogni ulteriore allungamento. Approvato quindi quest'ultimo progetto, coll'obolo dei parrocchiani e con una generosa offerta di Sua Santità Papa Pio IX°, venne effettuato l'accennato ampliamento fra il 1849 e il 1851. Nel 1852 fu magnificamente dipinta ed arredata la Cappella prima dal lato dell'Evangelo,'e.costruita l'Ancona ove tuttora si conserva la Sacra Immagine; lavoro questo di Gallerani Tommaso e del Sacerdote Baccellieri D.Ferdinando, ora Parroco di Galeazza. E nel giorno 12 Settembre dello stesso anno fu con insolita pompa collocata la Sacra Immagine nel novello suo Altare. Della solennità di quel giorno e del l'entusiasmo pietoso della popolazione, ne parla con rara dottrina e vivacità di colori nella splendida sua orazione panegirica il M.R. Padre Giuseppe Maria da Ferrara, Dottore e Missionario Apostolico (5) Dopo di che i zelanti e RR. Sacerdoti Balboni D.Filippo, che era già stato creato Rettor-parroco fino dal 1847, e Guaraldi D.Giovanni Direttore della pia Congregazione della B.V. del Buon Consiglio, col validissimo appoggio del prelodato M.R.Padre Giu seppe M.da Ferrara, ottennero l'erezione canonica dell'anzidetta Pia Unione con Decreto di Sua Em.za Rev.ma il Cardinale Arciv.Oppizzoni, in data 12 Ottobre 1852 - E il Sommo Pontefice Pio IX.°, di venerata memoria, con somma liberalità degnossi poi, con suo Breve 11 Marzo 1853, concedere il copioso numero delle indulgenze che si leggono in apposito sommario. Fu in quella solenne circostanza che venne stampato il primo libretto collo Statuto della Pia Congregazione, in un colla novena, epigrafi e cantici diversi fatti ad onore di N.S.del Buon Consiglio - E da quell'epoca in poi ogni anno nel giorno dell'Ascensione di N.S.G.C. fino al 1870, e poscia nella Domenica immediata si è sempre celebrata una solenne Funzione con grande concorso di popolo. E qui non devesi omettere che anche il Rev.do D.Filippo Balboni I° Parroco, a quanto aveva precedentemente operato per l'erezione della parrocchia, prima della sua morte avvenuta nel Gennaio 1865, volle lasciare un bellissimo Orto ed alcune case al Beneficio parrocchiale, nonche un Fondo stabile all'Amm. pel culto della Chiesa. Accrescendosi poi sempre più la devozione verso l'Augusta Proteggìtrice di questo villaggio, malgrado il correre nefasto dei tempi, sentivasi vivissimo il desiderio di provvedere un luogo più degno e sontuoso alla prodigiosa Immagine, e fino dal 1874 se ne fece parola in Amministrazione Parrocchiale; ma in causa di pii urgenti spese per la Chiesa la quale nel 4 Agosto di quell'anno fu gravemente danneggiata dalla caduta di un fulmine sul Campanile; (che allora era incastonato fra i muri della Chiesa medesima) degli impegni da soddisfare per la Fabbrica della Canonica che incominciata nel 1866 era stata ultimata nel 1871; del bisogno di provvedere una Sagrestia che fu poi costruita nel 1880 e per altre circostanze indipendenti da buon volere, si dovette momentaneamente abbandonare l'idea. Sorse finalmente l'alba serena del 22 Maggio 1880 nel qual giorno il Segretario dell'Amm.ne Par rocc. Contri M,° Felice, rammentando l'avvicinarsi del Cinquantesimo anniversario del prodigioso tra sporto in questa Villa della Venerata Immagine di N.S.del Buon Consiglio, arditamente propose di solennizzare la prossima ricorrenza coll'erigerle dalle Fondamenta una nuova Cappella. La proposta, che poteva ritenersi un sogno, appoggiata dal Rev.do Parroco D.Antonio Ghisellini, venne accolta dalla popolazione con indicibile entusiasmo, e nel 27 dello stesso mese si costituì un'apposito Comitato, il quale con uno speciale manifesto, benignamente raccomandato dall'Em.mo Cardinale Arcivescovo Lucido M. Parocchi, si rivolse alla pietà dei Fedeli chiedendo a tale scopo l'obolo della Dopo di che i zelanti e RR. Sacerdoti Balboni D.Filippo, che era già stato creato Rettor-parroco fino dal 1847, e Guaraldi D.Giovanni Direttore della pia Congregazione della B.V. del Buon Consiglio, col validissimo appoggio del prelodato M.R.Padre Giu seppe M.da Ferrara, ottennero l'erezione canonica dell'anzidetta Pia Unione con Decreto di Sua Em.za Rev.ma il Cardinale Arciv.Oppizzoni, in data 12 Ot tobre 1852 - E il Sommo Pontefice Pio IM, di venerata memoria, con somma liberalità degnossi poi, con suo Breve il Marzo 1853, concedere il copioso numero delle indulgenze che si leggono in apposito